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IL MASTIO: LA ZONA PIU’ ANTICA

I testi e i disegni sono stati estratti dal nostro libro “Segreti e Segrete del Castello di Brescia”

Le costruzioni e gli ambienti che oggi sono immediatamente visibili nella zona sommitale del colle Cidneo, risalgono principalmente all’epoca medioevale e alla contestuale dominazione Viscontea. Il ponte levatoio, ancora oggi perfettamente conservato, ne permette l’accesso e sovrasta la sottostante Fossa Viscontea e l’omonima Cinta su cui svettano i classici merli Ghibellini. Da qui attraverso due successivi portali, si raggiunge, tramite una scalinata, il piazzale dell’Arce (comunemente conosciuto come piazzale o prato della Mirabella) dove possiamo ammirare la Torre Mirabella e il Mastio Visconteo, oggi sede del Museo delle Armi “Luigi Marzoli”.
Questa zona non ha rivelato particolari ambienti o sotterranei riconducibili a fortificazioni militari, ma è estremamente importante vista la complessità delle sequenze edilizie che sono state individuate; frequentata fin dall’età del Bronzo e successivamente importante luogo di culto in epoca romana è stata oggetto, per
oltre 20 anni,  di importanti scavi archeologici. Sotto il prato della Mirabella, ormai non più visibili, sono stati individuati i resti della Chiesa Paleocristiana “S. Stefano in Arce”, diventata poi la cripta della omonima Chiesa Romanica, nonché numerose cisterne risalenti all’epoca Romana e altri ritrovamenti.
La
Torre Mirabella, unica torre non coerente con la struttura fortificata, pare che in origine fosse una delle due torri scalari della Chiesa Romanica di S. Stefano in Arce e che sia “sopravvissuta” alla demolizione della Chiesa per poter essere usata come punto di avvistamento.
Lo stesso edificio del Mastio, sede del comando Visconteo e unico edificio con semplici affreschi a soggetto geometrico e floreale, è stato costruito sul basamento dell’antico tempio di età flavia; al suo interno sono ancora oggi visibili due vasti ambienti ipogei e una cisterna che serviva anche da basamento alla scalinata frontale del tempio.

Castello di Brescia - Gli ambienti della zona del Mastio

La nostra indagine ha comunque contribuito ad individuare altri ambienti.
• Poco distante dal Mastio, nella “Casa del Custode”, in un armadio a muro si cela il pozzo d’accesso di una cisterna con la base a nove lati, contenente tuttora circa sette metri d’acqua.
• Nella Fossa Viscontea troviamo invece altri due ambienti:
Il primo è una
stanzetta semicircolare con il soffitto a volta il cui accesso, ora tamponato, si trovava all’interno del Grande Miglio.
Il secondo è una
polveriera; indicata su una mappa storica è stata individuata, durante le nostre iniziali indagini, completamente interrata e riempita. Dopo la nostra segnalazione il Comune ha provveduto al suo svuotamento e restauro. E’, ad oggi, l’unica polveriera ritrovata e visibile all’interno della rocca.
• Tra il Mastio e la Torre Coltrina esisteva un collegamento pedonale coperto di cui oggi rimane solo una piccola parte che è stata recentemente restaurata.

I Magazzini dell'Olio

• Gli ambienti più significativi sono sicuramente i Magazzini dell’Olio che sono considerati uno dei più vasti complessi idraulici di cisterne romane, del complesso Monumentale del Castello di Brescia.
Oggi è possibile accedere a questi ambienti tramite 3 ampi ingressi, che si aprono sul lato meridionale del terrapieno del piazzale della Torre Mirabella.  Questi ambienti, pur avendo subito notevoli interventi per adeguarli a funzione di magazzino, mostrano ancora in modo evidente i segni della loro iniziale funzione di cisterne romane.
I sette ambienti, che possono essere visitati senza alcuna difficoltà, costituivano in origine un’unica cisterna non accessibile alle persone, le cui pareti erano completamente rivestite in cocciopesto, che si può ancora notare in alcuni punti. Proprio per la loro successiva destinazione a magazzino all’interno delle cisterne sono presenti dei vasconi monolitici in pietra, scolpiti a mano, che hanno in alcuni casi dimensioni ben superiori alle aperture presenti e che, probabilmente, sono stati ivi collocati nel tardo XVI secolo.

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